Grassi: quali alimenti consumare durante lo svezzamento e l’allattamento?

I grassi sono dei macronutrienti che quotidianamente assumiamo nella nostra alimentazione. Spesso vengono demonizzati perché ritenuti causa di aumento di peso, di rallentamento del metabolismo e di aumento del colesterolo. Ma è davvero così? Ecco quali e quanti consumare per crescere e/o per rimanere in salute.

Cosa sono e dove si trovano?

I grassi – o lipidi – sono dei macronutrienti che fanno parte della dieta di ogni essere umano, esattamente come i carboidrati e le proteine. Si trovano sia negli alimenti di origine animale, sia in molti alimenti di origine vegetale.

Hanno funzioni fondamentali: costituiscono la “riserva di carburante” del corpo umano, a cui attingere al momento del bisogno (per questo il digiuno fa bruciare grassi); partecipano alle membrane cellulari, consentendo gli scambi di nutrienti nell’organismo; fanno assimilare le vitamine liposolubili, come la vitamina E e la vitamina K; regolano efficacemente l’umore e prevengono le malattie neurodegenerative; contribuiscono alla buona salute della pelle.

Una dieta povera di grassi, dunque, non può certamente essere sana.

Quanti tipi ci sono?

Esistono oltre 500 tipi di grassi e vengono classificati, in base alla loro struttura molecolare, in:

  • grassi semplici, che rappresentano il 95% dei grassi presenti nell’organismo e sono quelli che vengono utilizzati per l’accumulo energetico;
  • grassi composti, ovvero i trigliceridi combinati con azoto, fosforo e zolfo;
  • grassi derivati, cioè ottenuti dalla trasformazione di grassi semplici e composti.

Ma chi è attento alla salute deve considerare anche altre classificazioni.

Grassi saturi e insaturi: le differenze

Un’altra distinzione dei grassi o lipidi è quella dei:

  • grassi saturi, composti da legami singoli. Si trovano soprattutto negli alimenti di origine animale (burro, strutto, panna, formaggi grassi, salumi, carni grasse);
  • grassi insaturi, composti almeno da un legame doppio che consente loro di aggiungere idrogeno e contenuti per lo più in alimenti di origine vegetale (olio d’oliva, olio di semi, avocado, frutta secca) e pesce.

Gli acidi grassi insaturi sono indispensabili sin dalla nascita, tanto da essere presenti in grandi quantità nel latte materno (grasso oleico, linoleico, linolenico e arachindonico, EPA e DHA non sono presenti nel latte artificiale, ma soltanto nel latte umano).

Acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi

In base alle caratteristiche dei loro doppi legami, vengono classificati in: acidi grassi monoinsaturi, composti almeno da due doppi legami (es. olio di semi di girasole) e acidi grassi polinsaturi, composti da un solo doppio legame.

Olio d’oliva e grassi buoni

Lo svezzamento del bambino – e in generale la gravidanza e il periodo dell’allattamento – rappresenta un’ottima occasione per rendere sana l’alimentazione di tutta la famiglia.
Sfatato il mito della necessità di provvedere a un “menù separato” per il bebè, è certamente utile far sì che l’equilibrio cominci dalla tavola.

Se mamma e papà mangiano in modo sano ed equilibrato, anche i loro bambini faranno altrettanto, evitando possibili disturbi alimentari, rafforzando le proprie difese immunitarie, imparando ad assaporare il cibo e le diverse consistenze.

A tal proposito, la dieta mediterranea  è certamente uno dei regimi alimentari consigliati dai professionisti della salute, perché ricca di grassi buoni come gli omega 3, di antiossidanti, di antinfiammatori, di vitamine e sali minerali, di proteine nobili.

L’olio d’oliva

Uno dei alimenti più apprezzati della cucina italiana è l’olio d’oliva, la cui composizione chimica si rivela perfetta alleata della salute e del benessere.

L’olio d’oliva è uno dei grassi più equilibrati, composto per il 70-80% da acido oleico (acido grasso monoinsaturo), per il 10-2’% da grassi saturi e per il 5-10% da acido linoleico.

Gli esperti consigliano di consumarne ogni giorno almeno 2-3 porzioni da 10 gr ciascuna, preferibilmente a crudo.

Ma è possibile utilizzare l’olio d’oliva anche in cucina, perché gli acidi monoinsaturi di cui si compone si degradano lentamente e rimangono stabili all’ossidazione, anche ad alte temperature. Il suo punto di fumo, infatti, è tra i 185 e i 210°C.

Spesso le mamme chiedono se possono utilizzare il burro nelle loro preparazioni dato che mangiano tutti insieme.

Il burro è utile nella dieta di grandi e piccini.

Nel burro sono ci sono abbondanti acidi grassi saturi a catena corta, dal butirrico al laurico, che hanno mostrato diversi possibili effetti positivi: si tratta di grassi che vengono metabolizzati molto rapidamente per la produzione di energia, specie da parte delle cellule della parete intestinale per le quali sono i principali carburanti, e sono ottimi per l’alimentazione di soggetti molto attivi.

OSSA E DIFESE IMMUNITARIE

Ricco di vitamina D, vitamina A, di vitamina K e di vitamina E, tutte sostanze solubili nei lipidi. Tra i minerali sono presenti piccole quantità di calcio e fosforo. Il burro favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo, indispensabili per rendere le ossa forti e  resistenti.

Dieta equilibrata per lo svezzamento

Se stai svezzando il tuo bambino, se hai già cominciato a introdurre i primi solidi nella sua alimentazione o se stai pensando che sia il caso di farlo…non dimenticare che una dieta sana ed equilibrata per tutta la famiglia deve assolutamente includere i grassi buoni!

Vuoi essere guidato/a per garantire la salute a tavola? Io posso aiutarti:

  • con una consulenza personalizzata online o in presenza, per far sì che il tuo bebè riceva tutti i nutrienti di cui ha bisogno per crescere nel migliore dei modi, a prescindere dalle difficoltà che potresti incontrare;
  • con il mio videocorso o il mio libro sull’argomento, per imparare le basi dell’auto svezzamento comodamente da casa, nei tempi che preferisci.

Non lasciare che le convinzioni errate o le operazioni di marketing delle multinazionali compromettano il suo benessere, scegli adesso per il suo futuro.

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