Insonnia dei bambini: quando e come usare la melatonina

La mancanza di sonno è uno dei problemi più comuni dei neogenitori. I cicli di sonno del neonato, infatti, sono fisiologicamente (e quindi per natura) molto diversi da quelli degli adulti. Altri problemi possono peggiorare la situazione, tanto che spesso si ricorre alla somministrazione della melatonina per rendere più facili le ore notturne. Ma è davvero efficace? Quando è necessario usarla? Quali sono le controindicazioni? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

La melatonina, cos’è e come funziona

La melatonina è un ormone naturalmente presente nel corpo umano e sintetizzato dall’epifisi che – dal terzo mese di vita – la rilascia ad alte concentrazioni soprattutto nelle ore serali. Il ritmo circadiano della secrezione della melatonina è il meccanismo essenziale che regola il ciclo sonno-veglia.

La melatonina – detta anche “ormone dell’oscurità” od “ormone del vampiro” per la sua produzione notturna –  viene rilasciata nel sangue dalla ghiandola pineale, un’area posta nella parte posteriore del cervello, e aumenta normalmente poco dopo il crepuscolo. Rappresenta un vero e proprio strumento d’allarme per il nostro corpo e lo avverte che è arrivata – o si avvicina – l’ora di dormire. Ma non agisce come fosse un sonnifero, dunque non genera automaticamente il sonno.

Una volta avviato il sonno vero e proprio, la concentrazione di melatonina decresce gradualmente fino ad arrivare al mattino seguente. All’alba, non appena gli occhi percepiscono la presenza del sole, la ghiandola pineale ne frena la produzione.

Parlare di problemi del sonno prima dei tre mesi è del tutto fuorviante e conoscere il ritmo del sonno dei neonati può essere d’aiuto per comprendere se ci sia o meno un problema (qui l’approfondimento sui cicli del sonno del neonato). Inoltre, ogni individuo – e quindi ogni bimbo – è diverso e potrebbe sentire il bisogno di dormire o rimanere sveglio in orari differenti rispetto a un altro o cambiare le sue abitudini nel corso della propria vita.

Gli integratori di melatonina sono efficaci?

Nel caso in cui sia accertata una carenza di melatonina rispetto al range di normalità, si può somministrare un integratore dell’ormone per raggiungere il livello ottimale.

Essendo un farmaco da banco, in Italia la sua somministrazione non è ancora regolamentata; spesso si finisce per offrire al proprio piccolo un integratore con concentrazioni di melatonina di gran lunga inferiori rispetto a quanto dichiarato nell’etichetta, pensando che non faccia alcun effetto o riscontrando una riduzione d’efficacia dopo qualche giorno.

Esistono importanti differenze nell’utilizzo della melatonina tra i diversi Paesi.

“Non abbiamo indicazioni sul suo impiego, è un farmaco da banco e non esistono ancora i dosaggi”, afferma Roger Godbout, direttore del laboratorio e della clinica del sonno presso l’ospedale di salute mentale di Rivière-des-Prairies in Quebec.

“Le informazioni su questo argomento sono aneddotiche – conferma Charles M. Morin, professore alla facoltà di psicologia dell’Università Laval e autore del libro Vaincre les victim du rêve -. I medici ci dicono di raccomandare la melatonina, ma non certamente perché esistano studi clinici attendibili nel merito”.

In Inghilterra, invece, per acquistare la melatonina occorre essere forniti di prescrizione medica e – fino a qualche tempo fa, fatte salve rare eccezioni – avere un’età superiore ai 55 anni.

Le controindicazioni

Gli integratori di melatonina, il più delle volte, si rivelano scarsamente efficaci nel trattare il disturbo per il quale vengono impiegati. Gli studi suggeriscono che, più che altro, siano utili ad agevolare la fase di addormentamento.

L’assenza di dati scientifici sufficienti non consente però di escludere con certezza le possibili controindicazioni nel caso di somministrazione a lungo termine. L’ipotesi più probabile è che possa avere delle conseguenze negative sullo sviluppo dell’orologio biologico.

Per le sue proprietà immunomodulatorie, la melatonina è controindicata nelle persone con disturbi immunitari o linfoproliferativi, nonché in quelle sottoposte a terapie immunosoppressiva. Alcuni esperti e alcuni studi minori presentano risultati contrastanti, indicando come la melatonina possa aumentare o abbassare la soglia convulsiva. Altri dati limitati dimostrerebbero il suo effetto soppressivo sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, a causa dell’aumento endogeno dell’ormone.

È però da considerare il fatto che tali analisi – comunque limitate – siano state eseguite principalmente su bambini affetti da altre patologie (cognitive, comportamentali, etc) che assumevano la melatonina.

Quando e come usare la melatonina

Il consiglio generale degli esperti è quello di provare in extremis, dopo il fallimento delle modifiche comportamentali e dopo aver escluso le cause mediche dell’insonnia, la farmacoterapia con la melatonina.

La Canadian Pediatric Society raccomanda 1 mg di melatonina nei neonati, da 2,5 a 3 mg nei bambini più grandi e negli adolescenti da 5 a 8 mg. L’intervallo di dosaggio per i bambini con bisogni speciali è 0,5-10 mg . La melatonina deve essere somministrata dai 30 ai 60 minuti prima di coricarsi.

È sempre indispensabile valutare la terapia con il proprio pediatra di fiducia, monitorando regolarmente e rivalutando successivamente il da farsi.

Il tuo bambino non dorme e non capisci perché? Sembra aver scambiato il giorno con la notte? Si risveglia continuamente, magari piangendo, e non riesci a trovare una soluzione?

In qualità di Consulente esperta del sonno del neonato, posso aiutarti ad analizzare i comportamenti del tuo piccolo, rintracciarne le motivazioni e trovare delle soluzioni ad hoc per migliorare la vostra vita quotidiana. Contattami per ricevere la tua consulenza personalizzata.

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