Integratori allattamento, come aumentare la produzione di latte

Gli integratori per allattamento, presenti in commercio, che vengono proposti per incrementare la produzione del latte materno sono i cosiddetti galattogoghi o lattogoghi.
Si tratta di farmaci, o sostanze simili, ritenuti un aiuto durante l’inizio o il mantenimento dell’allattamento al seno. Il loro scopo sarebbe quello di aumentare e migliorare la produzione di latte materno.
Ma la domanda che ci poniamo tutti è: sono davvero così efficaci e necessari?
Una mamma desidera avere tanto latte per il suo bebe e nella maggior parte dei casi questo dipende da un buon avvio dell’allattamento e una suzione di qualità.

Nel caso in cui una mamma ha poco latte è opportuna la consulenza di una professionista per valutare il caso e trovare insieme la soluzione migliore e proseguire con un allattamento naturale.

La montata lattea dopo il parto

La produzione del latte materno è legata agli ormoni che sono in circolo nel corpo della donna subito dopo il parto.
Con il parto e l’espulsione della placenta, i livelli di progesterone calano bruscamente, dando il via alla copiosa produzione di latte, per mezzo della prolattina.
I livelli di quest’ormone diminuiscono gradualmente durante il corso dell’allattamento, senza però comportare una diminuzione della produzione di latte.
La quantità di latte resa dal seno materno è frutto del naturale meccanismo di domanda-offerta: più il bebè ciuccia dalla mammella, più questa aumenterà la quantità di prodotto. Pertanto, se le mammelle sono svuotate regolarmente, la produzione di latte si manterrà costante.
Il miglior modo per assicurare un ottimo nutrimento al bebè è quello di garantire un suo buon attacco al seno, nonché un corretto drenaggio della mammella.
I galattogoghi sono spesso consigliati come un aiuto durante la delicata fase dell’allattamento, tuttavia, prima di assumerli occorre consultare o sentire il parere del proprio medico o di un professionista.

Farmaci per aumentare la produzione del latte materno

Le sostanze utilizzate per indurre, mantenere o incrementare la produzione di latte materno sono tante e diverse tra loro. 
Le uniche farmacologicamente riconosciute, sono quelle fornite dalle stesse case farmaceutiche. In particolare, il domperidone e la metoclopramide, che dal punto di vista clinico sembrano essere le più efficaci.

Erbe che aiutano l’incremento della produzione del latte

Sin dai tempi più antichi, in ogni parte del mondo vengono consigliati integratori naturali a base di erbe, o il consumo di particolari alimenti, per far sì che il seno materno produca più latte.
Le erbe comunemente indicate come galattogoghi sono il fieno greco, la ruta caprina, il cardo del latte, l’anice, il basilico, il cardo benedetto, i semi di finocchio, la malva.
Si è comunemente propensi a credere che le erbe naturali non presentino alcuna controindicazione, in realtà, in alcuni casi si possono presentare degli effetti collaterali nella mamma. Il neonato, a differenza della madre ne è quasi sempre esente, perché sono minime le quantità che vengono trasferite nel latte materno.
Nel caso dei rimedi a base di erbe le dosi di somministrazione risultano approssimative, a essere indicato è solitamente un dosaggio standard, che non considera le differenze individuali.

Fieno greco

Il Fieno Greco (Trigonella Foenum-Graecum) è il galattagogo erbaceo consigliato più frequentemente, appartenente alla famiglia dei piselli e da migliaia di anni è utilizzato come spezia o medicinale, soprattutto in India e nel Medio Oriente.
L’assunzione avviene mediante capsule, 3 capsule per 3 volte al giorno, o in alternativa, può essere usato come infuso 3 volte al giorno, 1/4 di cucchiaino di semi messi in infusione in 240 ml di acqua per 10 minuti.
La dose corretta da usare si realizza quando il suo odore è presente nel sudore e nelle urine della mamma, Quando ciò non accade, si decide di assumere un’ulteriore capsula al giorno.

Secondo uno studio, il fieno greco inizierebbe a fare effetto entro le 24 ore dalla prima somministrazione. Se trascorse le prime 72 ore non si nota alcun cambiamento, allora non è efficace. Interrompere la cura bruscamente o lentamente non modifica le quantità di latte prodotto.

Il fieno greco è un’erba nota anche per la sua capacità di abbassare la glicemia, ovvero il livello di zuccheri nel sangue.
Alle madri diabetiche si consiglia di iniziare con una sola capsula per valutare i cambiamenti nel corso dei giorni, è sconsigliato inoltre a chi soffre di allergie alle noci.

Cardo Mariano

Il Cardo Mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea della famiglia delle Asteracee, presente nel Mediterraneo. Appartiene alla categoria dei lattogoghi e le sue dosi consigliate sono di 3 capsule per 3 volte al giorno.
La sua migliore resa si manifesta in combinazione con il fieno greco.

Galega

La galega o ruta caprina (Galega Officinalis) è un galattagogo tradizionale, ampiamente utilizzato in Europa per aumentare la produzione del latte materno.
È disponibile in diverse forme:

  • il suo tè viene preparato con un cucchiaino di foglie per 1 tazza di acqua calda, lasciate in infusione per 15 minuti, se ne consigliano 2 tazze al giorno,
  • la tintura viene somministrata in 20-40 gocce 3 volte al giorno,
  • le capsule di galega hanno una posologia variabile in base alla scelta del produttore, anche se solitamente vengono previste 2 capsule per 3 volte al giorno.

Come il fieno greco, anche la galega ha la capacità di abbassare la glicemia. Le mamme diabetiche devono iniziare con l’assunzione di una capsula per valutare attentamente i cambiamenti.

Moringa

La moringa (Moringa oleifera) è una pianta appartenente alla famiglia Moringaceae, diffusa in buona parte della fascia tropicale ed equatoriale del pianeta. Del genere Moringa si conoscono 13 specie, anche se probabilmente ne esistono altre non ancora identificate. Si tratta di un’erba ricca di vitamina C e calcio.
È disponibile in diversi formati e le dosi di somministrazione possono variare in funzione della specie e della modalità di essiccazione. 
Le capsule sono solitamente assunte più volte al giorno 3-4 volte, fino a 1,5gr al giorno, mentre la polvere segue le indicazioni del produttore.

Come il fieno greco e la galega, la moringa abbassa i livelli di zuccheri nel sangue e va usata con estrema cautela in caso di diabete.

Cardo del latte

Il cardo del latte (Silibum Marianum) è storicamente utilizzato in tutta Europa, noto con il nome di cardo di S. Maria, in onore della Vergine, rappresentava per i cristiani il simbolo del latte materno, le venature bianche presenti sulle foglie, infatti, ne ricordavano il seno.
Viene solitamente usato come infuso, facendo bollire 1 cucchiaino di semi macinati in una tazza d’acqua per 10 minuti, se ne consigliano 2 o 3 tazze al giorno.

Alimenti che aumentano la produzione del latte

Nel tempo le diverse culture hanno tramandato consigli di come l’assunzione di particolari alimenti e bevande possono influenzare la produzione del latte.
Ricordiamo: il finocchio, la carne, il brodo di pollo, la zuppa di pesce, il curry, l’aglio; lo zenzero; le barbabietole, le patate dolci, la verbena, il luppolo, le carote, i piselli, gli asparagi, le albicocche, il crescione, il prezzemolo, la farina d’avena, le noci pecan,  la borragine, i fagiolini, il dente di leone, il vino, la birra e altri ancora.
Per le bevande alcoliche, come la birra, non c’è alcuno studio scientifico a sostegno del fatto che i lieviti in esse contenuti siano dei galattagoghi efficaci.
L’alcol presente nelle bevande può ridurre considerevolmente la produzione del latte, pertanto, se ne sconsiglia l’uso.

 

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