Vaccinazione anti-COVID in gravidanza: il parere della consulente IBCLC

Ogni giorno vengo contattata da donne in gravidanza e neomamme che allattano i loro figli perché si chiedono se sia o meno consigliato in questi casi sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid. O se possano continuare ad allattare nonostante il vaccino o durante il periodo di positività al tampone.

In qualità di Consulente Professionale in Allattamento IBCLC ho l’obiettivo di proteggere mamma e bambino in allattamento. Una IBCLC ha il compito di informare facendo riferimento a studi competenti. E quindi di fare un pò di chiarezza, in questo particolare momento in cui circolano informazioni discordanti sulla vaccinazione anti-Covid che possono facilmente generare confusione:

  1. la vaccinazione anti-Covid è attualmente l’arma più potente a nostra disposizione per vincere la nostra lunga battaglia contro il virus. Nonostante i tempi della sua sperimentazione siano stati ridotti rispetto a quelli degli altri farmaci, non è vero, da dati scientifici, che si tratti di un vaccino poco sicuro. Infatti, a differenza degli altri vaccini, le diverse fasi della sperimentazione sono avvenute contemporaneamente e su campioni differenti, al contrario di quanto avvenuto finora, per accelerare i tempi e frenare la pandemia;
  2. i remoti rischi degli effetti collaterali del vaccino sono indubbiamente inferiori rispetto a quelli connessi all’infezione da Covid-19. Anche le complicanze del virus possono essere letali;
  3. a differenza di ciò che si crede, il vaccino non contiene il virus “vivo”. Dunque chi si sottopone alla vaccinazione non contrae la malattia. Il vaccino sfrutta una tecnologia tale da innescare nell’organismo la corretta “memoria immunitaria”, così da permettergli la corretta difesa nel caso in cui entrasse in contatto con il virus vero e proprio. Chi si vaccina potrà comunque – seppure in remoti casi – contrarre l’infezione ma non manifesterà mai gravi sintomi;
  4. le mamme che si vaccinano, così come quelle positive al coronavirus, possono continuare ad allattare il loro bambino senza problemi (anche qualora quest’ultimo dovesse risultare positivo al Covid). Anzi, attraverso il latte materno riusciranno a fornirgli le migliori difese immunitarie possibili. Inoltre, nel latte materno delle mamme positive non è mai stato trovato alcun frammento di Dna del virus;
  5. il motivo per cui non esistono specifiche indicazioni sulla somministrazione del vaccino a donne in gravidanza e allattamento non risiede nella mancanza di sicurezza del farmaco. Quanto piuttosto nella mancanza di una quantità sufficiente di test su queste particolari categorie. Ma molte donne volontarie, arruolate per la sperimentazione dei vaccini, erano gravide senza saperlo e non hanno mostrato alcun effetto indesiderato a seguito dell’inoculazione. Lo stesso può dirsi di tutte le donne in gravidanza che, essendo parte del personale sanitario (categoria ad alto rischio), hanno deciso di vaccinarsi;
  6. quella della vaccinazione anti-Covid è una scelta personale. Ma per poter scegliere in modo responsabile, occorre essere correttamente informati dal personale medico sanitario, senza lasciarsi influenzare dagli slogan che corrono sul web. E valutando attentamente la propria percentuale di rischio, considerando anche che nessuno può – purtroppo – ritenersi esente dalla possibilità di contrarre il virus e di imbattersi nelle sue pericolose complicanze.

 

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Rivedi la mia intervista al Dott. Falsaperla, primario di ginecologia dell’Ospedale San Marco di Catania, sul mio canale YouTube.

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